Buoni Cattivi

Ma dove sono i bambini buoni?

Dove sono i bambini cattivi?

 

Incostante e mutevole luna, tu che conosci il buio e la luce, dimmi, io sono buono, o sono cattivo?

 

Uno scrittore, ormai avanti con l’età, si aggira con una piccola luna tra la gente, si muove nel mondo dei piccoli, ancora alla ricerca di qualcosa, di una conferma o di una smentita. Sempre arguto e ironico nel linguaggio, dalle profondità della sua memoria riporta a galla storie e vicende proprie della sua infanzia, della sua classe elementare, della sua maestra. Un’immagine indelebile nella sua memoria: una linea tracciata con uno stridulo gessetto bianco, da una mano fredda e nodosa, quella della sua temuta ed eccentrica maestra… a dividere perfettamente in due una lavagna nera… il destino di tante bambine e bambini… buoni o cattivi?

Un racconto esilarante e coinvolgente, che ci catapulta nel gioco creativo e anarchico dell’arte, nell’invenzione cinica e travolgente di un bambino ormai grande.

 

Si approfondisce il sodalizio artistico tra Michelangelo Campanale e Ippolito Chiarello, entrambi attenti osservatori della realtà – che spesso non coincide con la verità! – sempre alla ricerca di una forma di narrazione tra vissuti veri o immaginati, che dal palcoscenico parlano alle nuove e vecchie generazioni.